Come nacque l’ammiraglia AR ?
Nel 1954 Edgar Willchur brevettò l’allora rivoluzionario sistema a sospensione acustica.
Contrariamente a quanto da molti pensato, il nuovo sistema a sospensione acustica non voleva essere un passo in avanti rispetto al sistema Bass-Reflex (introdotto nel. 1930 da Albert L.Thuras), piuttosto un miglioramento rispetto al sistema a Baffle infinito (sempre in cassa chiusa).
I sistemi a cassa chiusa dell’epoca (Infinite Baffle), al fine di eliminare quanto più possibile la radiazione posteriore dell’altoparlante di modo da non influire su quella anteriore, utilizzavano cabinet di dimensioni molto grandi.
Dato l’elevato volume interno del cabinet, la quantità di aria posteriore al cono del diffusore ha un effetto praticamente ininfluente sulle prestazioni del driver. In questo caso il cabinet svolge solamente un lavoro di separazione fisica tra le due emissioni sonore offerte dal driver (anteriore e posteriore).
Gli altoparlanti utilizzati per questo tipo di sistema inoltre adottano una sospensione rigida, per permettere al cono di tornare in posizione quando non sollecitato.
Secondo Edgar Willchur la rigidità di questo tipo di sospensione generava distorsioni sulle basse frequenze, quindi decise di sviluppare il sistema a sospensione acustica dove l’aria interna del cabinet, più ridotto e riempito con abbondante materiale fonoassorbente, funzionava da molla sul movimento posteriore del driver, riportandolo in posizione.
In questo modo Willchur potè utilizzare dei driver con sospensioni più morbide e cedevoli, ridimensionando allo stesso tempo la dimensione dei diffusori. Questo fu l’inizio di una nuova era per l’alta fedeltà, con la produzione di diffusori molto più piccoli rispetto al passato, anche se decisamente meno efficienti.
I primi diffusori che Willchur (insieme ad Henry Kloss) sviluppò con questa nuova tecnologia furono le AR-1 nel 1954. A queste seguirono nel 1958 le AR-2 e le famose AR-3 con i nuovi tweeter a cupola.
Dopo avere introdotto nel 1969 la nuova versione AR-3a con tweeter e midrange migliorati rispetto alla versione precedente, nel 1972 vede la luce la AR LST.
Le AR LST (Laboratory Standard Transducer) furono progettate per applicazioni professionali per essere in grado di offrire di una emissione sonora particolarmente accurata e lineare a partire dai 30Hz fino a 20Khz, ottenendo un elevato standard qualitativo, necessario in fase di registrazione e missaggio.
Per questo scopo le AR LST erano dotate di un woofer a sospensione pneumatica da 12″, quattro midrange emisferici da 1 1/2″ e quattro tweeter anche questi emisferici da 3/4 di pollice.
I componenti erano I medesimi che venivano montati sulle AR-3A. I tagli di frequenza del sistema erano 575Hz e 5000Hz.
Pur essendo nate per un utilizzo professionale, riscossero un notevole successo anche tra gli appassionati che desideravano avere nelle loro case un strumento di precisione come questo.
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